domenica 11 settembre 2016

A Courmayeur è comparso un ragno gigante ed è scomparso un Jardin (per tacer di uno chalet) .



L'Hotel Ange come veniva raffigurato, poco verosimilmente, nelle cartoline dei primi anni del  XX secolo


A Courmayeur, in via Roma, nel pieno centro del paese, l'area antistante gli Hotel de l'Ange e Ferrato (già Gay) è stata per decenni nota con l'appellativo di "Jardin de l'Ange", il giardino dell'omonimo Hotel;al suo interno era stato costruito uno chalet in legno dove gli ospiti estivi, ancora fino agli anni 50, potevano prendere il the ed anche danzare o ascoltare musica. Era l'orgoglio dei Fratelli Peraldo, i proprietari dell'albergo che lo tenevano in gran conto.  Delimitato da una semplice recinzione in legno e alberato rimaneva a livello strada su via Roma mentre si presentava (e si presenta ancora), rialzato da un terrapieno sugli altri lati.


Questa foto tratta da una cartolina degli anni
1960-70, mostra parte del Jardin, recintato ed alberato,  come si presentava quando l'Hotel Ange era ancora aperto.







Poi come avviene nella vita, i proprietari sono invecchiati e  l'Hotel (uno tra i maggiori complessi alberghieri della Valdigne) chiuso e poi venduto.
Il sindaco Renzo Truchet durante il suo mandato (1980-1990)  riesce ad acquisire alcune sue pertinenze: il bel jardin potager di via Marconi (dalle successive amministrazioni trasformato in posteggio auto, poi in garage multi-piano e quindi venduto), la lavanderia ed le Jardin vero e proprio.



Dopo l'acquisizione, il sindaco  Albert Tamietto, nei primi anni 90, considerate le pessime condizioni in cui versava ormai lo chalet, stato rilevabile anche dalla foto a fianco tratta da La Tzapletta (n. 1), lancia un concorso di idee per la valorizzazione del complesso del Jardin, con la prescrizione di includere nel progetto uno spazio da destinare alla Biblioteca Comunale, all'epoca alloggiata in una sede precaria.
La scelta cade sul progetto a firma degli architetti Vecchi e Castelnuovo.

Spiega l'arch. Castelnuovo sullo stesso numero  de La Tzapletta:
"l'invito a partecipare era stato trasmesso ai più noti professionisti locali, ma la partecipazione era aperta a tutti i progettisti interessati.Inoltre alla consegna degli elaborati, l'Amministrazione ha deciso di esporli al pubblico, di recepirne i commenti e di far illustrare i progetti dai professionisti in un'assemblea pubblica."




I progettisti ripropongono un nuovo chalet che però riprende, con scrupolo, gli stilemi del vecchio, e una nuova recinzione semplice ed in legno come d'uso in montagna, in modo tale da non alterare troppo lo spirito del luogo. 
Questa foto riferibile agli anni 90 mostra le jardin dopo
la ristrutturazione avvenuta in quegli anni .














I lavori comportano lo sbancamento del terrapieno del Jardin, intervento necessario per la creazione  di un piano seminterrato, in cui recuperare i locali per la biblioteca, e di un tunnel di collegamento con i futuri garages interrati dell'Hotel, entrambi con accesso da via Mario Puchoz.
Qui nella foto, lo chalet lato ovest così come appare oggi.








Lo chalet, che può ospitare fino a 90 persone a sedere ed è dotato di un impianto audio-video, viene destinato a spazio pubblico in cui allestire   manifestazioni ed incontri culturali.
                          Ha una volumetria maggiore di quella del vecchio chalet, ma ne riproduce  la struttura con le capriate a vista.








 


Negli anni successivi, il sindaco Ino Cosson procede alla definizione  del "do ut des" tra il Comune di Courmayeur e la società immobiliare che, nel frattempo, aveva acquisito l'intero comparto dell'Hotel Ange, essendosi l'Amministrazione Regionale, al dire da alcuni attori di allora, dimostrata indifferente se non ostile, alla sua acquisizione al patrimonio pubblico.
I nuovi proprietari, procedono alla completa ristrutturazione dell'Hotel che cambia destinazione d'uso e viene trasformato in appartamenti e in esercizi commerciali, mentre la piazzetta antistante l'albergo, demolito il suo muretto di recinzione, diviene area  d'invito ai bar ed ai negozi, aperta anche ai passanti. Nel corso di questi lavori viene sistemata anche l'area pubblica del jardin antistante lo chalet, vengono tagliati altri alberi, pavimentata la superficie e viene eliminata la recinzione su Via Roma per facilitarne l'accesso.
Le jardin di fatto non c'è più, a ricordo della sua presenza è rimasto un solo albero.

Nel 2005, sindaco Romano Blua, inaugura, nel seminterrato del Jardin,(mai trasformato in Biblioteca Comunale), il Museo Transfrontaliero del Monte Bianco, frutto di un proposito  condiviso dalle ammistrazioni di Courmayeur e Chamonix nell’ambito del Progetto Interreg (ALCOTRA – Unione Europea) n. 27 “Museo Transfrontaliero del Monte Bianco".
                                                                                                                                                                                                                                                                           
                                                                                                                                                                                         
Sul finire degli anni 90 e fino ad inizio estate 2016, nell'area antistante ha trovato posto una tensostruttura di dimensioni contenute, leggera e di lieve impatto sia sullo chalet che sul panorama circostante.
(credits foto:aostavalleyconvention)










In qs foto si vede ancora l'albero nel suo pieno rigoglio
(credits: courmayeurmontblanc.it)












Un'istantanea scattata durante le feste natalizie
(credits gomypass)



L'inverno scorso lo chalet e la sua piazzetta  è stata affittata dal CSCs.r.l-Centro Servizi Courmayeur- la società in house del comune - alla Maserati che ne ha fatto la sua vetrina, il suo lounge.
Non ha qundi ospitato alcun evento sia culturale nè sociale.
L'allestimento non ha osato mortificare lo chalet che anzi, contribuisce a dar fascino al marchio.
Il Mont Chétif, dietro, sembra volerlo abbracciare.

Qui a fianco un'altra immagine con l'auto in primo piano; sullo sfondo si stagliano il Mont Crammont e Cresta Arp.
C'è ancora, in abito invernale, l'albero, testimone sopravvissuto del fu  Jardin de l'Ange.



Ma, chi ha  pensato che, terminato l'inverno, giunto a termine il contratto con la Maserati, la piazzetta avrebbe ripreso l'aspetto che aveva negli ultimi anni, si sbagliava, perché,  per lei, l'Amministrazione Comunale ha  in serbo ben altro: un nuovo look, ecchediamine! Occorre ben mettersi al passo coi tempi, no? Un luogo non può apparire sobrio ed elegante deve avere un forte impatto visivo e che importa se impatta sul panorama dei magnifici monti intorno! Tourisme obblige!
Così tra maggio e giugno 2016 con due successive delibere  il sindaco Fabrizia Derriard in accordo con la sua giunta-senza condividere la decisione con il consiglio, senza dar risposta ad una interpellanza del consigliere Paolo Corio sulla copertura del Jardin e senza presentare il progetto alla popolazione come aveva invece fatto per la prima importante trasformazione dell'area, il sindaco Albert Tamietto-delibera di procedere  ad una manutenzione straordinaria e di riqualificazione della piazzetta, consistente in lavori suddivisi in 4 lotti, tre dei quali affidati al CSC (1-2-4), il cui costo complessivo è stimato, al momento intorno ai 600.000 euro
  • Lotto 1: fornitura e montaggio copertura carpenteria metallica
  • Lotto 2: contro facciata e forniture tecnologiche, Ledwall,accessori mobili 
  • Lotto 3: lavori rifacimento piazza livello zero
  • Lotto 4: fornitura tribune mobili  
Acquisiti tutti pareri tecnici e legali necessari, tra i quali quello della commissaria esperta in materia di tutela del paesaggio a fine maggio iniziano i lavori.

Qui di seguito le varie fasi  della "riqualificazione".

                         Lo chalet ancora visibile prima di essere nascosto dalla controfacciata
                                                       (foto dal web credits D Pietro)


L'interno dello chalet, chiuso e non visibile dalle finestre schermate a specchio, come si presenta ora?

Foto ripresa dal web
work in progress credits D Pietro

 
















                             




La nuova piazzetta, senza che siano stati completati i lavori, è stata utilizzata il 4 settembre in occasione della manifestazione enogastronomica Lo Matzon

                                     
         Dopo 5 giorni di lavoro la membrana a copertura della struttura è sistemata, la piazzetta è completamente coperta






I commenti su quest'opera intanto aumentano di giorno in giorno, sia su fb, dove un noto cromeioren, creatore di uno dei più seguiti ed apprezzati eventi culturali estivi, s'è chiesto in un post sul suo seguitissimi profilo:  " HA UN SENSO?", sia nei discorsi delle persone che con perplessità si chiedono quanto costerà mettere e togliere ad ogni fine ed inizio stagione la copertura, se la scelta dei pochi decisori si sia basata solo sul rendering e non abbia tenuto conto delle reali dimensioni della struttura metallica che irrompe pesantemente sulla via e sul panorama  ed ancora come sia possibile che il comune cittadino non possa modificare la facciata della sua casa e l'amministrazione pubblica abbia mano così libera. 
Domani, lunedì 12 settembre, c'è consiglio comunale e, tra i punti all'ordine del giorno, c'è anche quello sull'interpellanza che fece a suo tempo il consigliere di minoranza, Paolo Corio.
Chissà se il sindaco darà, finalmente qualche spiegazione e qualche informazione sul perchè e sui costi di questa opera, a giudizio di molti, non particolarmente necessaria, non più certamente delle opere di risanamento di acquedotto e fognature che quest'estate ci hanno regalato odori non propriamente turistici!